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Bandi di ricerca e sviluppo (R&S): cosa sono, a che servono, storia e 3 progetti made in JO Group

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I bandi di ricerca e sviluppo (R&S) rappresentano un’opportunità per imprese, start-up e centri di ricerca. Ma cosa s’intende davvero con “ricerca e sviluppo”? Perché è fondamentale creare sinergie fra attori pubblici e privati per cogliere queste occasioni? Scopriamolo! Leggi di più.

Indice dei contenuti

Bandi di ricerca e sviluppo: cosa sono

I bandi di R&S sono strumenti di finanziamento pubblico (perlopiù nazionali) pensati per supportare progetti che comportino un avanzamento della conoscenza scientifica e/o tecnologica. Questi si distinguono per la loro marcata componente di originalità e innovazione, spesso legata alla sperimentazione di nuove soluzioni, processi o prodotti.

Il sostegno pubblico svolge un ruolo cruciale nel favorire l’investimento in attività ad alto potenziale trasformativo, incentivando lo sviluppo di tecnologie e metodologie all’avanguardia con impatti rilevanti sul mercato e la società.

Gli obiettivi

Gli obiettivi dei bandi di R&S sono molteplici e di fondamentale importanza per stimolare un progresso economico sostenibile e favorire un impatto sociale positivo. In particolare, tali bandi vengono concepiti per catalizzare l’innovazione tecnologica, rafforzare la capacità competitiva delle imprese e agevolare la trasformazione digitale, oltre che sostenere processi di sviluppo eco-compatibile ed inclusivo.

Nella fattispecie, i bandi di R&S:

1. Promuovono l’innovazione tecnologica e scientifica

Il primo e più evidente obiettivo dei bandi di R&S è quello di sostenere lo sviluppo di nuove conoscenze, prodotti, servizi e processi tramite attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Tali attività generano un avanzamento tangibile delle competenze sia scientifiche che tecnologiche.

2. Rafforzano la competitività delle imprese

Un altro obiettivo centrale consiste nel rafforzare la competitività delle imprese, in particolar modo delle PMI, attraverso l’introduzione di tecnologie emergenti, la digitalizzazione e la robotica.

I bandi di R&S, sovente, prevedono crediti d’imposta, contributi a fondo perduto e altri finanziamenti agevolati per sostenere investimenti ad alto contenuto tecnologico che abbattano i costi d’accesso all’innovazione.

3. Stimolano la nascita di partenariati

I bandi di R&S non si limitano a finanziare attività interne alle singole aziende, ma al contrario incentivano fortemente la creazione di partenariati tra imprese, università, centri di ricerca pubblici e privati, enti territoriali e stakeholder industriali.

I partenariati, in proposito, favoriscono il trasferimento tecnologico e la valorizzazione dei risultati di ricerca. La collaborazione pubblico-privato, ad esempio, è vista come un catalizzatore di innovazione sistemica, capace di ridurre la frammentazione e favorire la nascita di ecosistemi territoriali integrati.

4. Riducono i divari territoriali

Infine, molti bandi pongono particolare attenzione alle aree meno sviluppate, come il Mezzogiorno, prevedendo maggiori intensità d’aiuto per le imprese che operano in Regioni come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia.

L’obiettivo è colmare il “gap” infrastrutturale tra Nord e Sud, stimolando la nascita di ecosistemi locali d’innovazione, che attraggano investimenti e favoriscano lo sviluppo occupazionale.

Attività ammissibili

Secondo le linee guida ministeriali, le attività di R&S si dividono in tre principali categorie:

Per essere ammesse, le attività devono soddisfare criteri ben definiti: novità, creatività, sistematicità e trasferibilità dei risultati.

Breve storia: dai programmi Quadro UE al PNRR, passando per i PO FESR

L’Unione Europea ha promosso la ricerca e sviluppo fin dagli anni ‘80 attraverso i Programmi Quadro, poi confluiti in Horizon 2020 e, attualmente, in Horizon Europe. In ambito nazionale, le politiche industriali si sono intensificate negli ultimi 15 anni con strumenti come il Fondo per la crescita sostenibile, il Piano Nazionale Industria 4.0 e, più recentemente, con il PNRR.

In parallelo, le politiche di coesione territoriale hanno finanziato numerosi progetti tramite i PO FESR (Programmi Operativi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) che sostengono l’innovazione a livello locale, in particolare nelle regioni meno sviluppate.

Questi strumenti hanno permesso all’Italia di aumentare gli investimenti privati in R&S, sostenendo progetti nei settori dell’intelligenza artificiale (AI), delle biotecnologie, dell’economia circolare e della sicurezza informatica.

progetti R&S JO Group

Esempi di progetti di ricerca e sviluppo

JO Group, sin dalle origini nel ‘98, ha partecipato attivamente a numerosi progetti finanziati con bandi di R&S, contribuendo a creare valore sul territorio e a livello europeo. Ecco alcuni esempi:

SECESTA ViaSafe (cod. progetto: 08CT6202000208)

SECESTA ViaSafe, finanziato col PO FESR Sicilia 2014-2020, riprende le attività del precedente progetto SECESTA nell’ottica di utilizzare le informazioni raccolte dal sistema multisensoriale di osservazione e misurazione della cenere vulcanica, per migliorare in tempo reale la viabilità su strade urbane, extraurbane e sull’autostrada A18.

SECESTA ViaSafe è l’esempio perfetto di progetto di R&S in grado di coinvolgere enti di ricerca, come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), istituzioni accademiche, quali il Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica (DIEEI) dell’Università di Catania e il Dipartimento di Matematica, Informatica, Scienze Fisiche e Scienze della Terra (MIFT) dell’Università degli Studi di Messina, e aziende leader nei settori ICT, IoT e dell’elettronica.

Le informazioni fornite dalla mappa interattiva all’interno della web-app, sviluppata dall’azienda PMF Research, sono di tipo qualitativo e quantitativo. Infine, è in fase sperimentale un sistema di cartellonistica elettronica per la riduzione dinamica della velocità dei veicoli sull’autostrada.

MINERVA (cod. progetto F/190045/01-02-03/X44)

MINERVA, progetto a valere sulle risorse del PON «Imprese e Competitività» 2014-2020, è un learning management system (LMS) realizzato da un consorzio di 3 aziende siciliane (PMF Research, HT Apps e Sfera) che, fin dal principio, ha adottato un modulo d’interscambio dati, l’ULOI, per migliorare i processi di apprendimento.

Grazie all’ULOI, il progetto MINERVA ha dato vita a una banca dati strutturata, che ha permesso di migliorare i corsi e-learning esistenti con precisione chirurgica. L’ULOI è un bridge d’interscambio dati in SaaS sviluppato da HT Apps che consente, ai proprietari o agli admin di una piattaforma LMS, di monitorare un’infinità di learning object, come ad esempio:

PKU Smart Sensor (cod. progetto 08RG7211000341)

PKU Smart Sensor, finanziato con i fondi del PO FESR Sicilia 2014-2020, è una piattaforma integrata per il monitoraggio real-time dei livelli di fenilalanina nei pazienti con iperfenilalaninemia (PKU). Il progetto, dal forte impatto sociale, ha dato vita a un dispositivo wearable collegato a un’app per la gestione clinica e alimentare dei pazienti.

La mobile app si collega al dispositivo, registra le informazioni e mostra i risultati che vengono poi trasmessi alla web-app e messi a disposizione del medico curante.

I vantaggi di partecipare a un progetto di ricerca e sviluppo

Oltre al supporto economico, i bandi incentivano un cambio di mentalità, promuovendo l’approccio sperimentale e multidisciplinare all’innovazione

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Il cluster di aziende JO Group è impegnato nella realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo (R&S).

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