IL NUOVO MINISTERO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

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La notizia è ormai pubblica: il primo Consiglio dei Ministri del Governo Conte bis si è riunito e la novità è il nuovo Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, capitanato da una donna, Paola Pisano. Il nuovo Consiglio dei Ministri si è riunito il 5 settembre 2019, in seguito al rituale di giuramento. Ventuno ministri: 10 del Movimento 5 stelle, 9 del Partito Democratico, 1 di Liberi e Uguali e 1 tecnico. Il nuovo Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione è un ministero senza portafoglio, cioè non dotato di risorse proprie (come il Ministero per i Rapporti con il Parlamento, quello per la Pubblica Amministrazione, quello per gli Affari Regionali, quello per il Sud, quello per le Politiche Giovanili e lo Sport, quello per le Pari Opportunità e la Famiglia e quello per gli Affari Europei). Il suo compito sarà quello di definire una strategia unitaria per modernizzare l’Italia, in linea con la situazione degli altri paesi europei.

CHI È PAOLA PISANO?

A guidare il nuovo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione sarà Paola Pisano, già assessore all’innovazione del comune di Torino ed esperta di smart city. Da assessore a ministro dell’Innovazione. A Paola Pisano (M5S), classe 1977, è stata affidata una bella sfida: permettere all’Italia di superare il gap tecnologico e pianificare dei modelli di business, per riuscire ad attuare una trasformazione digitale del Paese e superare i diversi ritardi sugli indici internazionali dettati dalla Commissione Europea. Dopo il giuramento e la riunione del primo nuovo Consiglio dei Ministri, il nuovo ministro Paola Pisano dichiara, sui social, di essere grata dell’occasione che le è stata data dal Presidente del Consiglio Incaricato, Giuseppe Conte, e di essere onorata di poter dare il suo contributo all’Italia, paese ricco di potenzialità e competenze da sviluppare.

CURIOSITÀ SUL NUOVO MINISTRO

Paola Pisano viene definita affettuosamente “la signora dei droni”, per i diversi progetti sullo sfruttamento dei droni per la sicurezza e il monitoraggio delle infrastrutture, avviati a Torino durante il suo assessorato. Il nuovo ministro dell’Innovazione è anche docente di Gestione dell’Innovazione all’Università degli Studi di Torino e Direttore del Centro di Innovazione Tecnologica multidisciplinare dell’Università di Torino. Inoltre, dal 2013 è Presidente della Commissione Aziende del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino. Conta 70 pubblicazioni internazionali legate all’innovazione e ai modelli di business. Sulla gestione dell’innovazione ha scritto anche un libro, dal titolo “Managing innovation: creare, gestire e diffondere innovazione nei sistemi relazionali”. Insomma, Paola Pisano, con un dottorato in Economia aziendale presso l’Università di Torino con una tesi dal titolo “How to manage innovation within the company”, sembra avere un curriculum di tutto rispetto, perfettamente attinente alle tematiche che si troverà ad affrontare in questo suo nuovo incarico.

L’ASSESSORATO DI PAOLA PISANO A TORINO

Grazie anche al lavoro di Paola Pisano, Torino risulta tra le città italiane più digitalizzate. La città di Torino è stata la prima città metropolitana ad allacciarsi all’Anagrafe unica della popolazione e una delle poche città italiane a sperimentare le nuove frontiere della mobilità.

Durante il suo mandato di assessore, Paola Pisano ha avviato diversi progetti, come ad esempio la sperimentazione delle auto a guida autonoma, o i test di RoboTo, un bar in cui per tre mesi i cocktail sono stati preparati e serviti ai cittadini dai robot! Ha cercato di attirare aziende, fondi e investimenti lanciando la piattaforma Torino City Lab, per aumentare le collaborazioni con le società intenzionate a sperimentare le loro tecnologie nella città.

E a proposito del suo soprannome di “signora dei droni”, per la festa del patrono della città di Torino, nel 2018, ha fatto sostituire i tradizionali fuochi d’artificio con 200 droni che hanno solcato i cieli piemontesi.

È stato proprio in quella occasione che la Pisano ha iniziato ad intraprendere diverse partnership per approfondire questa tecnologia.

A tal proposito, in una vecchia intervista rilasciata ad Agi, la Pisano aveva avuto modo di elencare gli elementi positivi dei droni:

PAOLA PISANO È LA SCELTA GIUSTA?

Alcuni potrebbero chiedersi se Paola Pisano rappresenta la scelta giusta come ministro del nuovo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione. Il contributo che ha dato durante i lavori alla giunta comunale di Torino farebbero propendere per una risposta positiva. Nel 2018 Paola Pisano è stata nominata “Digiwoman”, donna più influente nel digitale dalla rivista Digitalic Mag, sulla base delle scelte effettuate dai suoi lettori. Sempre quell’anno, ha sottolineato l’importanza di digitalizzare il settore della pubblica amministrazione e implementare appieno il 5G, in collaborazione con TIM. La sua passione per le tematiche digitali, e la connessa voglia di continuare ad approfondirle, l’ha portata a rifiutare l’invito a candidarsi alle scorse elezioni europee (maggio 2019), preferendo continuare la sua attività come assessore all’Innovazione del comune di Torino. Il nuovo incarico affidatole rispecchia quindi le sue propensioni e la sua predilezione per la tecnologia. Ma il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, di cui la Pisano sarà a capo, è davvero una novità o le sue origini sono più risalenti?

RIPERCORRIAMO LA STORIA: DIPARTIMENTO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Come abbiamo detto, con il Governo Conte II ha preso vita un nuovo Dipartimento, connesso alla tematica dell’innovazione digitale. Ciò che probabilmente non sarà noto a tutti è che questo nuovo ministero ha dei predecessori. Il primo ministero legato alle tematiche digitali era stato creato con il compito di definire e attuare le politiche per lo sviluppo della società dell’informazione e dell’innovazione tecnologica, in ambito pubblico e privato. Nonostante l’intento, fin dal momento della sua creazione, il ministero ha avuto un ruolo secondario nello scenario governativo. Inizialmente è stato infatti interpellato solo nei casi di riforme e innovazioni nel settore della pubblica amministrazione. Proprio per questo motivo, nel Governo Berlusconi IV il Ministero per l’innovazione tecnologica è stato unito al Dipartimento per la funzione pubblica, divenendo il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. Nel Governo Monti è stato nuovamente scorporato, delegato al ministro Francesco Profumo e successivamente accorpato all’Agenzia per l’Italia digitale. Con il Governo Conte I nasce il DTD, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, istituito con decreto ministeriale DPCM 19 giugno 2019, con lo scopo di proseguire il lavoro del Commissario straordinario del Governo per l’attuazione dell’Agenda digitale (2017-2019) e con competenze analoghe all’originario Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica, DIT. Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, incaricato di supportare il Presidente del Consiglio “nella promozione ed il coordinamento delle azioni del governo finalizzate alla definizione di una strategia unitaria in materia di trasformazione digitale e di modernizzazione del Paese attraverso le tecnologie digitali”. Sarà operativo a partire da gennaio 2020 e prenderà il posto del Team per la Trasformazione Digitale, voluto dall’ex premier Matteo Renzi e guidato inizialmente da Diego Piacentini e oggi da Luca Attias. Con il Governo Conte II viene data vita al nuovo Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, che dovrebbe accorpare le funzioni attualmente svolte dall’Ufficio per l’Innovazione e la Digitalizzazione in seno al Ministero della Pubblica Amministrazione, e le funzioni del Dipartimento per la Trasformazione Digitale precedentemente creato in seno alla Presidenza del Consiglio.

QUALI SONO I PROSSIMI PASSI NELL’OTTICA DELL’INNOVAZIONE DIGITALE?

Il nuovo governo si è appena insediato e l’importanza riconosciuta alle tematiche digitali fa sorgere grandi speranze, riposte soprattutto sulla competenza e determinazione del nuovo ministro Paola Pisano.

Sono 26 i punti della bozza di programma del nuovo Governo e tra questi ce ne sono alcuni legati anche all’Agenda digitale, ancora troppo pochi nell’ottica della digitalizzazione. Con riferimento a queste tematiche predomina l’interesse ad attuare il progetto di innovazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Quest’ultimo punto ricorre molto spesso nei programmi politici, nazionali ed europei. Facile a dirsi, ma di fatto il cammino verso una effettiva digitalizzazione della PA sembra piuttosto lungo.

Nella bozza del programma del nuovo Governo non manca il riferimento al concetto di cittadinanza digitale, che si annida già nel progetto dello SPID, ma che con il nuovo Governo si dovrebbe elevare a vero e proprio diritto del cittadino fin dalla sua nascita. Questo sembrerebbe il primo passo per riconoscere, in futuro, a ciascun cittadino il diritto di accesso alla rete e la facilità di accesso ai servizi online che la PA andrà ad elargire. Un richiamo complesso e ambizioso.

La sfida, come abbiamo detto, non è certo semplice. D’altronde finora, all’interno del Governo, non ci sono state delle chiare figure di riferimento per queste tematiche, né gli è stata data molta rilevanza. Come abbiamo infatti visto, ripercorrendo la storia, la governance del settore digitale è stata per anni frammentata tra vari ministeri in assenza di un coordinamento e di un ruolo effettivo nello scenario politico.

Dalle mosse di Giuseppe Conte sembra evidente la volontà di dare una svolta alla materia, prevedendo un ministro e un dipartimento dedicati. Il nuovo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione sarà operativo a partire da gennaio 2020, al termine del lavoro del Team digitale a dicembre 2019.

Il ministro Pisano si occuperà principalmente della trasformazione della PA e del Fondo dell’Innovazione  (nato su iniziativa del ministro Luigi Di Maio, ma ancora non operativo). Ci sono però tante altre sfide, sul digitale, che coinvolgono altri ministeri. Il Ministero dello Sviluppo Economico, ad esempio, si troverà ad affrontare il problema della banda larga e a sviluppare idee e progetti nell’ambito dell’industria 4.0. Altri ministeri affronteranno tematiche connesse al digitale, come quelli di Sanità, Giustizia e Scuola.

L’Agenzia per l’Italia Digitale, agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio, continuerà a svolgere comunque il suo ruolo a supporto del Governo. Così facendo, si cercherà di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, favorendo l’innovazione e lo sviluppo economico del Paese.

Rimane vivo l’auspicio che la nuova squadra del Governo Conte bis sia realmente in grado di far cambiare marcia alla Pubblica Amministrazione nell’inseguimento della Trasformazione Digitale.

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