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Europrogettazione: cos’è in breve, programmi attivi e 3 esempi tratti dal JO Group

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Il termine europrogettazione indica il processo multidisciplinare per ideare, scrivere, presentare e gestire progetti finanziati da fondi dell’Unione Europea (UE). Si tratta di un’attività che richiede, innanzitutto, la conoscenza dei programmi comunitari, sommata a capacità tecniche, di problem solving e networking.

L’europrogettazione, dunque, non è soltanto una pratica burocratica, ma un vero e proprio strumento a disposizione di enti pubblici, ONG, università, imprese e start-up che vogliono accedere a risorse europee per crescere e innovare, rafforzando il proprio impatto sociale o economico.

Indice dei contenuti

A che serve l’europrogettazione?

La funzione principale dell’europrogettazione è quella d’intercettare le opportunità offerte dai finanziamenti europei, traducendo bisogni e idee in progetti concreti, coerenti con le priorità dell’UE.

Grazie all’europrogettazione è possibile:

Gli europrogettisti sono quindi figure chiave nei processi di sviluppo e trasformazione, capaci di connettere bisogni locali con strategie europee.

Storia dell’europrogettazione

L’europrogettazione nasce con la crescente complessità delle politiche e dei programmi di finanziamento dell’Unione Europea, che si è evoluta a partire dalla fondazione della Comunità Economica Europea (CEE) con il Trattato di Roma del 1957.

Inizialmente, i fondi europei erano limitati e destinati principalmente a settori come l’agricoltura (tramite la Politica Agricola Comune, PAC) e lo sviluppo regionale. Tuttavia, con l’espansione delle competenze della CEE e, successivamente, dell’Unione Europea (nata ufficialmente con il Trattato di Maastricht del 1993), i programmi di finanziamento si sono diversificati, coprendo aree come ricerca, innovazione, cultura, istruzione e cooperazione.

L’esigenza di una “progettazione europea” emerge negli anni ‘80 e ‘90, quando l’UE inizia a strutturare programmi più complessi, come i Programmi Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (il primo, Framework Programme 1, parte nel 1984).

Questi programmi richiedevano una pianificazione dettagliata, la collaborazione tra partner di diversi Paesi e il rispetto di criteri rigorosi per ottenere i finanziamenti. Di conseguenza, si rende necessaria una nuova figura professionale: l’europrogettista, esperto nella redazione e gestione di progetti in linea con le priorità e le regole dell’Unione Europea.

Non c’è una data di nascita ufficiale

Non c’è una data precisa per la “nascita” dell’europrogettazione, ma si può collocare il suo sviluppo tra gli anni ‘80 e ‘90 (JO Group nasce nel ‘98), in parallelo alla crescita dei programmi comunitari e alla professionalizzazione della gestione dei fondi UE. La figura dell’europrogettista si afferma pienamente però negli anni 2000, con la crescita della complessità dei bandi.

L’evoluzione fino a oggi

Oggi, l’europrogettazione è una professione riconosciuta, supportata da associazioni, reti (come l’European Projects Association) e percorsi formativi. È fondamentale per enti, PMI, ONG e istituzioni che vogliono contribuire agli obiettivi strategici dell’UE, come la sostenibilità, la ricerca e la coesione sociale.

Con il bilancio UE 2021-2027 e il NextGenerationEU (il piano di ripresa post-COVID), l’europrogettazione ha assunto un ruolo ancora più cruciale per accedere a risorse senza precedenti, come i 750 miliardi di euro del Recovery Fund.

In sintesi, l’europrogettazione è un prodotto dell’evoluzione dell’UE, nata dalla necessità di tradurre le sue politiche in progetti concreti, mentre dagli anni ‘90 si è consolidata come strumento chiave per sfruttare le opportunità di finanziamento europeo.

programmi europei

I principali programmi europei 2021-2027: da Erasmus+ a LIFE

L’Unione Europea mette a disposizione numerosi programmi di finanziamento, ognuno con obiettivi differenti. Ecco i più noti:

Erasmus+: istruzione, formazione, gioventù e sport

Erasmus+ è il celebre programma europeo dedicato a istruzione, formazione, gioventù e sport, con un budget di circa 26,2 miliardi di euro per il 2021-2027.

Progettato per migliorare le competenze, l’occupabilità e la cittadinanza europea, promuove la mobilità di studenti, insegnanti, apprendisti e giovani, offrendo esperienze come studiare all’estero, fare tirocini o partecipare a progetti di volontariato. Non si limita alla mobilità: finanzia anche partenariati tra scuole, università, organizzazioni giovanili ed enti locali per scambiare buone pratiche e innovare nei metodi educativi.

Con un’attenzione particolare all’inclusione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione, il programma tocca anche lo sport, sostenendo eventi e iniziative inclusive. È un ponte per connettere culture e rafforzare l’identità europea, accessibile tramite bandi gestiti a livello europeo o nazionale.

Horizon Europe: ricerca e innovazione

Horizon Europe è il principale programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, con un budget di circa 95,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.

Si concentra sul finanziamento di progetti che spingono i confini della scienza e della tecnologia, affrontando sfide globali come il cambiamento climatico, la salute, la transizione digitale e la sostenibilità industriale.

Strutturato in 3 pilastri – Scienza di Eccellenza, Sfide Globali e Competitività Industriale ed Europa Innovativa – supporta collaborazioni tra università, centri di ricerca, PMI, grandi imprese e altri attori, spesso dando vita a partenariati transnazionali.

I progetti spaziano dalla ricerca di base, come studi su nuove terapie mediche, allo sviluppo di tecnologie innovative, come soluzioni per l’energia rinnovabile o l’intelligenza artificiale (AI). Le opportunità vengono pubblicate sul Funding & Tenders Portal, rendendo il programma un motore chiave per la competitività e il progresso scientifico dell’UE.

Creative Europe: cultura e creatività

Creative Europe, con un budget di circa 2,4 miliardi di euro per il 2021-2027, è il programma dell’UE per i settori culturali e creativi; sostiene cinema, musica, teatro, letteratura e media.  

Promuove la diversità culturale, la cooperazione transnazionale e la competitività, finanziando progetti come coproduzioni cinematografiche, festival, reti di teatri e piattaforme per artisti emergenti.

Rivolto a organizzazioni culturali, produttori, editori e associazioni, incoraggia l’accesso ai mercati europei, la digitalizzazione e l’inclusione. Allineato agli obiettivi di coesione e innovazione, offre opportunità tramite bandi centralizzati, che aiutano a preservare il patrimonio artistico-culturale e a far crescere l’industria creativa in Europa.

Digital Europe: trasformazione digitale

Il programma Digital Europe, con circa 7,5 miliardi di euro per il 2021-2027, guida la trasformazione digitale dell’UE, concentrandosi su intelligenza artificiale, supercomputer, cybersecurity e competenze digitali.

Supporta imprese, enti pubblici e organizzazioni nello sviluppo di tecnologie avanzate e nella formazione di una forza lavoro pronta per un futuro sempre più digitale. Finanzia progetti come l’implementazione di infrastrutture per il 5G, la creazione di hub d’innovazione digitale e corsi per migliorare le competenze informatiche.

Interreg: cooperazione transnazionale tra le regioni d’Europa

Interreg è un programma chiave dell’Unione Europea. Finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), promuove la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra le regioni d’Europa, per affrontare sfide comuni e rafforzare la coesione interterritoriale.

Con un budget di circa 10,1 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, si concentra su temi come lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, la gestione delle risorse naturali, i trasporti e l’inclusione sociale, incoraggiando regioni e Paesi a collaborare su progetti che superino i confini nazionali.

Rivolto a enti pubblici, organizzazioni, PMI e ONG, Interreg si articola in 3 filoni: la cooperazione transfrontaliera (es. tra regioni vicine di Stati diversi), transnazionale (su aree geografiche più ampie) e interregionale (scambio di buone pratiche in tutta l’UE). Finanzia iniziative come la gestione congiunta di parchi naturali, infrastrutture di trasporto transfrontaliere o programmi di formazione condivisi, con bandi gestiti da autorità regionali o nazionali.

LIFE: ambiente e clima

Il programma LIFE, con un budget di circa 5,4 miliardi di euro per il 2021-2027, è dedicato alla protezione dell’ambiente e all’azione per il clima ed incarna l’impegno dell’UE per la sostenibilità.

Finanzia progetti che preservano la biodiversità, promuovono l’economia circolare, riducono le emissioni di gas serra e supportano l’adattamento al cambiamento climatico. Rivolto a enti pubblici, organizzazioni, imprese e ONG, sostiene iniziative pratiche come il ripristino di habitat naturali, la gestione dei rifiuti o lo sviluppo di tecnologie pulite.

Con un focus sulle priorità del Green Deal Europeo, LIFE incoraggia soluzioni innovative e replicabili, spesso coinvolgendo partner di diversi Paesi.

Ciascun programma è disciplinato da bandi pubblici che definiscono requisiti, budget, tempistiche e modalità di candidatura.

NextGenerationEU: ripresa e resilienza

NextGenerationEU è un programma temporaneo da 806,9 miliardi di euro, attivo dal 2021 al 2026, nato per rilanciare l’economia europea dopo la pandemia di COVID-19, con un focus sulle transizioni verde e digitale. Il suo cuore è il “Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza”, che stanzia 672,5 miliardi di euro per riforme e investimenti nei Paesi membri, come l’efficientamento energetico degli edifici, la digitalizzazione della pubblica amministrazione (PA) e lo sviluppo di infrastrutture sostenibili.

Rivolto principalmente agli Stati membri, sostiene piani nazionali per la ripresa, promuovendo occupazione, sostenibilità e resilienza. Gestito attraverso accordi tra l’UE e i governi, è uno strumento unico per affrontare crisi immediate e costruire un futuro più forte e coeso.

Single Market Programme: economia e competitività

Il Single Market Programme, con un budget di circa 4,2 miliardi di euro per il 2021-2027, sostiene la competitività e il funzionamento del mercato interno dell’UE. Aiuta le PMI a crescere e a espandersi, finanzia la standardizzazione di prodotti e servizi, protegge i consumatori e rafforza la vigilanza sui mercati.

Rivolto a imprese, associazioni di consumatori ed enti pubblici, promuove progetti come il supporto alle start-up per entrare in nuovi mercati o campagne per la sicurezza dei prodotti. Gestito a livello centrale, è essenziale per garantire un’economia più equa, competitiva e integrata in tutta l’Unione.

Di cosa si occupa un europrogettista?

L’europrogettista è una figura trasversale, il cui compito è:

La fase più delicata è quella iniziale, in cui è fondamentale tradurre un’idea in un concept progettuale in linea con le priorità politiche dell’UE (come digitalizzazione, green economy, inclusione, empowerment femminile, ecc.).

progetti europei

Esempi concreti di europrogettazione made in JO Group

1. STEM-IT: AR e VR per la scuola del futuro

STEM-IT, coordinato dalla VITECO, software house italiana del JO Group, promuove l’uso della realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) nella didattica STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Il progetto coinvolge scuole, docenti e sviluppatori per migliorare l’apprendimento delle materie STEM nelle scuole secondarie di primo e secondo grado tramite l’impiego di tecnologie immersive.

2. OSCRAT: più cybersecurity per verificare la conformità delle PMI al Cyber Resilience Act (CRA)

OSCRAT mira a migliorare la cybersecurity delle PMI europee. Come? Concentrandosi su alcune politiche europee, come ad esempio la strategia per il Mercato Unico Digitale, la direttiva UE sulle apparecchiature radio (RED), l’AI ActNIS2 e l’European Green Deal.

Il progetto si propone di creare un tool gratuito open source che aiuti le imprese nella valutazione del loro sistema di sicurezza informatica, verificando che sia conforme al Cyber Resilience Act (CRA), il cui scopo è quello di garantire, al livello europeo, il rispetto degli standard qualitativi in materia di cybersecurity.

Tutte le attività legate alla gestione e al coordinamento del partenariato sono affidate a PMF Research, centro di ricerca e sviluppo (R&S) del JO Group.

3. SHE FOUNDER: Erasmus per giovani imprenditrici

Erasmus per giovani imprenditori vede la propria realizzazione nel progetto europeo SHE FOUNDER_ENTREPRENEURSHIP IS WOMEN 4, noto più semplicemente come SHE FOUNDER.

L’obiettivo di SHE FOUNDER, di cui è partner la punta di diamante del JO Group, la società di consulenza direzionale JO Consulting, è quello di sviluppare una prospettiva internazionale, stimolare la competitività delle PMI europee e promuovere la nascita di potenziali start-up o piccole imprese nei Paesi aderenti. SHE FOUNDER si concentra su gruppi target di imprenditrici che propongano modelli di business sostenibili focalizzati su tematiche ambientali e/o digitali.

Perché dovresti investire nell’europrogettazione?

In un contesto come quello odierno, l’europrogettazione si conferma una leva strategica per accedere alle risorse. Come abbiamo visto, il periodo 2021–2027 è caratterizzato da:

Ogni progetto finanziato è un’opportunità per fare rete, innovare e generare un impatto reale.

Vuoi realizzare un progetto europeo? Cerchiamo partner, contattaci

Il cluster di aziende JO Group, fondato nel 1998 dal visionario Giuseppe Ursino, è attivamente coinvolto nello sviluppo e nella gestione di progetti europei in diversi ambiti: educazione, innovazione, imprenditorialità, trasformazione digitale ed eco-sostenibilità.

Se rappresenti un’azienda o un’istituzione interessata a partecipare a bandi europei, sappi che siamo alla ricerca di un partner affidabile per elaborare una proposal valida.

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«Connettere visioni, generare impatto: è questa oggi l’europrogettazione».
Giuseppe Ursino, CEO di JO Group

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